Alcune prelibatezze della Sardegna da scoprire durante la Tua vacanza!

La Sardegna è una terra dalle antiche tradizioni, per secoli rimasta isolata con il resto del mondo, fattore che ha consentito lo sviluppo di una cultura unica e speciale.
E allo stesso modo, l’isolamento e la mancanza di collegamenti tra i diversi paesi e città dell’isola, hanno causato uno sviluppo autonomo e variegato delle tradizioni nei diversi paesi. Ne è un esempio l’eno-gastronomia dell’isola, molto variegata e molto differente tra una zona e l’altra della Sardegna.
Cosa significa tutto ciò? Significa che nel corso dei secoli, la Sardegna ha sviluppato una propria cultura eno- gastronomica, in cui ogni paese o sub-regione ha sviluppato una variante propria dello stesso piatto, e successivamente nel Novecento, con lo sviluppo delle vie di comunicazione, abbiamo assistito ad un mescolarsi di varianti e procedure che fino a qualche decennio prima erano solo dei compartimenti stagni, totalmente indipendenti.
I nostri ospiti ci chiedono sempre quale sia il piatto tipico della Sardegna, e cosa non perdersi durante la vacanza in Sardegna, e la nostra risposta è la seguente “ne esistono decine, dipende da un sacco di fattori”. Il primo tra tutti è per esempio la zona geografica in cui si vuole sperimentare un piatto: coste o entroterra? Montagna o pianura? Costa orientale, occidentale, settentrionale, meridionale?
La Sardegna è sicuramente famosa per il maialetto arrosto, un maialino da latte, sotto i 9 kg, che viene messo sullo spiedo e fatto cuocere per tre ore circa, e poi servito su un letto di foglie e rami di mirto nella tipica “zippa” (il tipico vassoio di sughero sardo). Il maialetto è sicuramente il minimo comune denominatore della cucina sarda, ma per scoprire la vera Sardegna e per spogliarsi del titolo di turisti ed acquisire quello di viaggiatori, l’ideale è assaporare i piatti tipici nelle zone e paesi in cui questi piatti nascono.
Si può leggere tanto sui piatti tipici ma noi, da sardi, abbiamo stilato una selezione di piatti che devi assolutamente assaggiare durante la tua vacanza in Sardegna.
Se in Sardegna si mangiano delle carni eccellenti come il maialetto, l’agnello DOP arrosto, il cinghiale in umido, la pecora bollita o arrosto, è anche vero che nelle coste si è sviluppata soprattutto una cucina a base di pesce. L’esempio più tipico è la fregola: un tipo di pasta fresca simile a delle piccole perle di diversa grandezza, ottenute lavorando la semola con l’acqua in un tegame. Viene cucinata come un risotto, nell’entroterra il condimento ideale è la salsiccia, nella costa occidentale i carciofi, mentre nel sud Sardegna le arselle o i frutti di mare. Quest’ultima è qualcosa di veramente delizioso, per cui durante la tua vacanza a Castiadas o a Santa Margherita di Pula, è sicuramente qualcosa da non perdere.
Tra i primi piatti, durante la tua vacanza in Ogliastra devi assolutamente scegliere i culurgionis ogliastrini: ravioli di patate ripieni di menta, pecorino giovane e menta secca, conditi o con burro e salvia o con un semplice sugo di pomodoro e basilico. Esistono inoltre numerose varianti di ravioli: quelli di carne tipici della Barbagia, quelli di formaggio acido tipici dell’entroterra, e ancora di ricotta e spinaci diffusi un po’ in tutta l’isola. Oltre ai culurgionis, non perdetevi i malloreddus, il primo piatto più comune dell’isola, i tipici gnocchetti sardi fatti di pasta fresca. Li potete trovare in decine di varianti, la più comune è quella campidanese, ossia conditi con un sugo di pomodoro fresco, salsiccia e zafferano. Se amate i gusti decisi, nell’entroterra sardo potrete assaggiare i malloreddus con il brodo di pecora bollita, pecorino e zafferano. Dimenticate le vostre preoccupazioni in materia di calorie e regime alimentare ipocalorico, e godetevi un bel piatto di malloreddus da abbinare con un buon Cannonau!
Particolarmente deliziosi anche i ricci di mare, che vengono gustati o come antipasto, e quindi tagliati in due e mangiati crudi con il cucchiaino e accompagnati da Pane Carasau e un ottimo Vermentino fresco, oppure come condimento degli spaghetti. Provare per credere.
Meno conosciuti ma decisamente da provare altri due piatti squisiti : su Succu e la zuppa gallurese.
Il primo è tipico di un paese dell’entroterra, Busachi: una zuppa fatta con spaghettini tipici del posto, che vengono fatti bollire nel brodo ottenuto dalle carni di vitello, pecora e pollo, e mantecati assieme a formaggio vaccino, pecorino e un po’ di zafferano. In una parola: sublime. La zuppa gallurese invece è tipica del Nord Sardegna: una sorta di lasagna a base di pane spianata tipico sardo, imbevuto nel brodo di carne e condito con pecorino e formaggio vaccino.
Ma tu, hai mai sentito parlare della bottarga?
La bottarga è un ingrediente ottenuto dalle uova del muggine ed è tipico della costa occidentale, nello specifico del paese di Cabras. Sono le uova del muggine essiccate e messe sotto sale. Si usa grattugiata con gli spaghetti, oppure come antipasto servito a scaglie assieme a carciofi tagliati a listarelle e conditi con dell’ottimo olio d’oliva. E’ un prodotto dal gusto forte e deciso, che solitamente si ama o si odia.
La Sardegna, vanta un’antichissima tradizione nell’allevamento di pecore, mucche, capre e di conseguenza eccellenti formaggi pecorini, vaccini e caprini. Avete solo l’imbarazzo della scelta: Fiore Sardo (pecorino nelle varie stagionature), oppure il formaggio vaccino per eccellenza: il Casizzolu tipico del Montiferru, un tipo di provolone stagionato fino a tre anni. Per quanto riguarda i formaggi, esistono una miriade di varianti e qualità differenti, per brevità vi segnaliamo due esperienze da fare: assaggiare il “casu marzu” e il caglio di capretto. Il primo è il tipico formaggio pecorino con i vermi. Si, hai letto bene, con i vermi! Un formaggio dal gusto deciso e piccante. Un’esperienza unica, solo per palati forti. Il secondo è invece un formaggio caprino che matura grazie ai fermenti lattici presenti nello stomaco del capretto, che conferiscono al formaggio una cremosità e una piccantezza sopraffina. Vi consigliamo di assaggiare entrambi i formaggi accompagnati da un buon bicchiere di Cannonau. Provare per credere.
Tra i secondi piatti da degustare in località costiere, vi segnaliamo il pesce. La particolare salinità del Mediterraneo conferisce al pesce una sapidità ed un sapore unico. I crostacei per esempio hanno una dimensione ridotta rispetto a quelli che normalmente si trovano in commercio, ma vi consigliamo di assaggiare aragoste e gamberi e non ve ne pentirete di certo. Come anche seppie e calamari, o dei freschissimi frutti di mare. E ancora orate, spigole o muggini, rigorosamente alla brace, che consente di gustare la vera qualità del pescato, da accompagnare con un buon calice di Vermentino fresco.
Un secondo piatto tipico del sud Sardegna è la burrida cagliaritana: il gattuccio condito con una salsa fatta con il fegato dello stesso pesce, noci e aceto. Nella costa occidentale invece per fare la burrida viene utilizzato un altro tipo di pesce, la razza, e viene condita con aceto e salsa di pomodoro. Entrambe le varianti sono eccezionali, sicuramente da provare.
Il tonno è rinomato nella costa sud-est dell’isola, in particolare a Carloforte (ma disponibile anche in selezionati ristoranti nel resto dell’isola) che vanta un’antica tradizione di tonnare e quindi della pesca del tonno. Il tonno di Carloforte è un must, meglio se tra maggio e giugno quando viene catturato, in tutte le sue varianti: crudo, alla brace, sotto sale. L’unico effetto collaterale è che dopo aver assaggiato il prelibato tonno di Carloforte non mangerete mai più il tonno in scatola!
Il dolce: prima o dopo il caffè??
Per quanto riguarda i dolci, esiste un comune denominatore: la frutta secca. Per gran parte dei dolci sardi, l’ingrediente di partenza è la mandorla: amaretti, gueffus, bianchini. Dovunque voi andiate in Sardegna, non mancheranno di certo. E a seconda della zona in cui vengono prodotti, troverete una variante differente che varrà sicuramente la pena sperimentare. Papassimi bianchi ottenuti con farina, zucchero e frutta secca, e i papassini neri, ottenuti con farina, frutta secca e sapa, che gli conferiscono il colore scuro ed una consistenza soffice e friabile. La pasta frolla sarda, in decine di varianti a seconda della zona. Una menzione speciale la merita il torrone, tipico dell’entroterra, ed in particolare di Tonara. Il torrone, a base di miele, lo trovate in diverse varianti come mandorla, noci, nocciole: è il protagonista assoluto di ogni festa e sagra dell’isola.
Uno tra i dolci più tipici è la seada (o sehadas, sebadas a seconda della zona) : un raviolone ripieno di pecorino giovane (che può essere aromatizzato all’arancia o al limone), ricoperto di miele sardo e zucchero a velo. Se accompagnate il tutto con un buon bicchiere di Moscato di Cagliari, renderete giustizia al piatto e delizierete il vostro palato e il vostro cuore.
Gran parte dei piatti tipici sardi hanno sempre una sagra (o più) ad esso dedicata, durante la tua vacanza ti segnaleremo gli eventi enogastronomici da non perdere durante la tua vacanza in Sardegna.